Il nome del modello derivava dalla cilindrata di circa 5,3 litri del
motore V8 di origine americana della Chevrolet Corvette, che
vantava una potenza di 365 CV. Esisteva anche una versione che
arrivava a 400 CV e poteva raggiungere i 300 Km/h, velocità di
punta stratosferica per un’auto stradale del tempo.
L’esemplare è stato costruito nel 1968 e dopo essere entrata nella
collezione Macaluso, nel 1989 è stata restaurata con la
supervisione dello stesso Giotto Bizzarrini. Il telaio è dotato di una
protezione speciale a base di alluminio; monta un cambio a cinque
marce DAG Nash e freni posteriori Jaguar.
Il nome del modello derivava dalla cilindrata di circa 5,3 litri del
motore V8 di origine americana della Chevrolet Corvette, che
vantava una potenza di 365 CV. Esisteva anche una versione che
arrivava a 400 CV e poteva raggiungere i 300 Km/h, velocità di
punta stratosferica per un’auto stradale del tempo.
L’esemplare è stato costruito nel 1968 e dopo essere entrata nella
collezione Macaluso, nel 1989 è stata restaurata con la
supervisione dello stesso Giotto Bizzarrini. Il telaio è dotato di una
protezione speciale a base di alluminio; monta un cambio a cinque
marce DAG Nash e freni posteriori Jaguar.
